Obiettivi




IL DISASTRO DI CHERNOBYL E IL PROGETTO DI ACCOGLIENZA DEI BAMBINI BIELORUSSI

IL DISASTRO DI CHERNOBYL

Sono passati 21 anni dalla tragedia della centrale nucleare di Chernobyl in Ucraina che, oltre ad interessare il territorio circostante, ha generato una nube radioattiva che ha investito principalmente il territorio della Bielorussia, che ha assorbito il 70% del fall-out radioattivo,vedendo contaminato il 23% del territorio nazionale con danni provocati alla salute di 2,5 milioni di persone tra i quali più di mezzo milione di bambini; ancora oggi in Bielorussia persistono effetti devastanti sotto il profilo sanitario: si registra un forte aumento dei casi di cancro tiroideo tra i bambini (nella zona più contaminata sino a 100 volte e, nel 95% dei casi si tratta di tumori invasivi, con un incidenza che è passata da 0,3 a 11 casi ogni 100.000 abitanti, arrivando nel 1997 ad un totale di 574 casi tra i bambini, rispetto agli 8 casi registrati tra il 1974 e il 1985, cioè prima dell'incidente alla centrale nucleare), il cancro ai polmoni è passato da 6 a 7,5 casi ogni 100.000 persone, il tumore della vescica è passato da 5,5 a 10,7 casi ogni 100.000; la situazione di cui ai punti precedenti ha generato un vero e proprio disastro sociale ed economico in Bielorussia, (le conseguenze della catastrofe continuano ad impegnare annualmente il 10% della spesa pubblica) accompagnato da un altissimo tasso di abbandono di minori presso istituti e orfanotrofi; da circa 20 anni, diverse associazioni e comuni italiani organizzano ogni estate l'ospitalità per il risanamento , presso famiglie italiane, di bambini provenienti dalle zone di Chernobyl con l'obiettivo di diminuire l’esposizione alla radioattività (oltre 400.000 bambini sono costantemente sottoposti a particolari controlli medici); sono circa 35.000 le famiglie italiane che con un grande senso di solidarieta' e di disponibilita' ospitano nelle loro case per 1 o 2 mesi d'estate e per 1 mese d'inverno bambini bielorussi : nessun altro paese europeo ha garantito un senso cosi' elevato di solidarietà verso il popolo bielorusso, i bambini e le loro famiglie; negli ultimi 13 anni l’Italia ha ospitato più di 300.000 bambini bielorussi provenienti dalle zone colpite da Chernobyl, questo processo ha coinvolto più di 2 milioni di cittadini italiani residenti in tutte le aree geografiche; in molti casi i bambini ospitati sono bimbi abbandonati o sottratti alle famiglie di origine per maltrattamenti subiti ; molti di questi bambini hanno un'età elevata (sopra i 10 anni) e in alcuni casi risiedono ormai da parecchi anni negli internati (istituti minorili).

L'OSPITALITA' LA MIGLIOR CURA


Ospitare per almeno un mese o meglio ancora due-tre mesi i bambini provenienti dalle zone contaminate significa dare loro l'opportunità di ridurre drasticamente la quantità di radioattività assorbita nell'organismo, grazie alla permanenza in un ambiente non contaminato e ad una alimentazione priva di radionuclidi.I dati scientifici a disposizione ci dimostrano che dopo un soggiorno di almeno 30 giorni in Italia (periodo minimo utile), i bambini perdono dal 30% al 50% del cesio-137 assorbito (il radionuclide più presente nell'organismo dei bambini contaminati, con punte di riduzione oltre il 70% l'80% con almeno 55 giorni di permanenza), riducendo così la possibilità di ammalarsi di tumori, leucemia ed altre patologie collegabili alle conseguenze della radioattività: ad una minore dose corrisponde infatti un minore rischio.L'ospitalità dei bambini bielorussi nell’ambito del Progetto Chernobyl è una forma d’aiuto che vede impegnate varie Associazioni, "GARDA SOLIDALE ONLUS" è una delle realtà della Lombardia più importanti ed autorevoli.


UNA SOLIDARIETA’ CONCRETA


Ospitare un bambino non comporta alcun rischio a livello sanitario, ed è uno degli strumenti più efficaci che consentono di rinforzare le difese immunitarie dei nostri piccoli amici. Sebbene i nostri bambini dell'Internato di Dubrovno non siano affetti da alcuna patologia, è comunque indubbio che un periodo di vacanza tra le nostre montagne, respirando aria pura e alimentandosi con cibi sani e genuini, non possa far loro altro che bene.

LA SCELTA DEL MINORE

E’ possibile invitare un bimbo in particolare, eventualmente già ospitato precedentemente, oppure dare indicazioni generiche ed elastiche, quali l’età e il sesso, questo per permettere il migliore inserimento possibile nella famiglia ospitante (presenza di altri figli o nipoti etc). I progetti coinvolgono sia bimbi provenienti da Internato, sia bimbi provenienti da famiglia. L’età dei bambini ospitati è compresa fra i 7 e i 13 anni in caso di prima accoglienza; le famiglie possono ospitare sempre lo stesso minore sino all'età di 18 anni non compiuti. Successivamente, raggiunta la maggiore età, può essere nuovamente invitato, sempre tramite la nostra Associazione, come maggiorenne fino a 90 giorni all'anno.Tutti i bambini possono essere invitati nuovamente dalla stessa famiglia nei successivi progetti senza alcun limite, permettendo così l’instaurarsi, tra la famiglia ed il minore, di un rapporto affettivo e terapeutico duraturo nel tempo.